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ASSOCIAZIONE ITALIANA
DI CULTURA CLASSICA
Delegazione di Torino





CITTA' DI TORINO

CONVEGNO NAZIONALE DI STUDI

INTELLETTUALI
E POTERE
NEL MONDO ANTICO

Torino, 22-23-24 aprile 2002
Teatro Carignano




     Il Convegno 'Intellettuali e potere nel mondo antico', vedendo coinvolti alcuni tra i maggiori specialisti di aree diverse provenienti da numerose sedi universitarie italiane, affronta, ad altissimo livello scientifico, una tematica di grande rilevanza interdisciplinare. Il tema proposto investe l'intero arco cronologico della civiltà del mondo antico, dalla Grecia classica, alla Roma repubblicana e imperiale, fino all'età cristiana e bizantina; d'altra parte le elaborazioni antiche della tematica del rapporto tra intellettuali e potere hanno notevolissima importanza anche per l'influsso che hanno esercitato sul pensiero etico-politico, e in generale sull'intera cultura, dell'Europa moderna, la quale è spesso tornata a interrogarsi su analoghi problemi. Su questi influssi il convegno non mancherà di aprire alcune 'finestre', offrendo così agli intervenuti la possibilità di apprezzare, da questa particolare angolatura, l'unità e la continuità della tradizione culturale europea (basta pensare, per esempio, all'influenza che le critiche di Aristofane e di Platone al regime democratico ateniese esercitano sulla riflessione sociologica di un Max Weber; al modo in cui, nella tradizione letteraria dell'Europa moderna, i poeti augustei sono stati talvolta ispiratori di conformismo e di ossequio verso il potere, ma talora hanno fornito anche spunti alla fierezza e alla difesa dell'autonomia intellettuale; alla maniera in cui Diderot e altri pensatori dell'illuminismo si ispirano a Seneca per il tentativo di salvaguardare la libertà interiore anche sotto regimi autoritari e oppressivi; all'influenza dei modelli etici elaborati da Cicerone sull'educazione dei ceti dirigenti, dal Rinascimento in poi; al 'tacitismo' che nutre le amare riflessioni sul potere di Guicciardini, ecc.).

     Gli interventi previsti all'interno del Convegno metteranno in luce i diversi 'volti' che l'intellettuale assume nel mondo antico: cittadino pienamente realizzato nella vita della polis; filosofo umbratile e appartato che nel chiuso di una scuola cerca di creare nuovi valori; scienziato che, attraverso l'elaborazione teorica o la ricerca sul campo, schiude nuove vie alla conoscenza o all'innovazione tecnologica; uomo politico che si fa storico per meglio arrivare, attraverso il passato, a comprendere il proprio tempo; letterato o poeta che soffre il disagio di una condizione clientelare e cortigiana, e tuttavia si sforza di parlare, con la sua voce, all'umanità universale; grande uomo di stato che, deluso dall'esperienza della politica e del potere, ricerca nella tradizione culturale gli stimoli per una rigenerazione morale dell' individuo e della società.

     Ma in questo Convegno la definizione di 'intellettuali' non è riservata, in maniera restrittiva, solo a quanti abbiano operato attraverso la scrittura: in società nelle quali fu sempre assai alta la percentuale degli illetterati, per non dire degli analfabeti, il messaggio visivo assumeva (ancora più che nell'epoca odierna) un ruolo centrale. Le movenze dell'attore di teatro erano altrettanto importanti quanto il testo che egli recitava; il gestire dell'oratore serviva, talora meglio della sua parola, da veicolo delle idee che egli si sforzava di comunicare al suo uditorio. Perciò anche le arti figurative - alle quali all'interno del Convegno è dedicata una particolare sezione - hanno immensa rilevanza ai fini della trasmissione dei messaggi etico-politici e dei valori che la società privilegia: a seconda delle epoche e dei diversi regimi politici, l'universale uguaglianza nell'identità civica, rappresentata attraverso l'astrazione di una bellezza ideale, o la raffigurazione realistica di una fisionomia dai tratti scavati, che giustifica l'autorevolezza e il diritto al comando; o ancora la glorificazione del sovrano, del suo potere e dei suoi trionfi militari attraverso complessi programmi decorativi che modificano l'aspetto di intere città.

     È inutile sottolineare quanto l'impostazione generale del Convegno si riveli consapevole del fatto che il rinnovamento della ricerca avviene soprattutto nei punti di confine e di intersezione tra le diverse discipline, e risponda perciò all'esigenza, da più parti avvertita nel mondo contemporaneo, di un dialogo fecondo tra i diversi 'settori' disciplinari: tra storici della cultura e della società, storici della scienza, archeologi e storici dell'arte.

Renato Uglione                      
Presidente della delegazione torinese dell'A.I.C.C.



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PROGRAMMA DEL CONVEGNO



    Lunedì 22 aprile, ore 15

     Inaugurazione dei lavori


     DARIO DEL CORNO (dell'Università Statale di Milano):

     La contestazione dell'utopia: Aristofane e la nuova politica


     VITTORIO CITTI (dell'Università di Trento):

     I tragici greci e la polis


     GIUSEPPE CAMBIANO (dell'Università di Torino):

     Filosofi e potere in Platone e Aristotele



    Martedì 23 aprile, ore 9

     EMANUELE NARDUCCI (dell'Università di Firenze):

     Cicerone e l'orientamento intellettuale dell'"opinione pubblica"


     MARIO CITRONI (dell'Università di Firenze):

     Politica culturale augustea e nuovo assetto dei generi poetici latini


     GIANCARLO MAZZOLI (dell'Università di Pavia):

     Lo spettacolo del potere nel De Clementia di Seneca


     ANTONIO LA PENNA (dell'Università di Firenze):

     Quintiliano: l'impero e le istituzioni



    Martedì 23 aprile, ore 15

     ELISA ROMANO (dell'Università di Pavia):

     Scienza e potere a Roma tra la tarda repubblica e il primo impero


     FILIPPO COARELLI (dell'Università di Perugia):

     Arti figurative e potere


     ANTONIO MARCHETTA (dell'Università di Roma "La Sapienza"):

     Tacito: l'intellettuale come coscienza e memoria di un popolo


     CLAUDIO MORESCHINI (dell'Università di Pisa):

     L'intellettuale cristiano e l'impero da Tertulliano a Costantino



    Mercoledì 24 aprile, ore 9

     Assemblea Nazionale dell'Associazione Italiana di Cultura Classica



    Mercoledì 24 aprile, ore 15

     ANTONIO NAZZARO (dell'Università di Napoli "Federico II"):

     Il vescovo Ambrogio e l'imperatore Teodosio il Grande


     ANTONINO ISOLA (dell'Università di Perugia):

     Agostino e il potere nei Sermones di recente scoperta


     BRUNO LUISELLI (dell'Università di Roma "La Sapienza"):

     Intellettuali romani e sovrani germanici tra il V e il VI sec.


     ENRICO VALDO MALTESE (dell'Università di Torino):

     Da Platone ai Turchi: la forza dei classici nel pensiero politico di Bisanzio





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foto: FotoCip






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